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L'Iva non fa sconti a caffè, carne e pesce

Uno studio di Centromarca prevede rincari di un +1,8 % dei prezzi finali con l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto dal prossimo ottobre
 

Roma - Previsioni nere per le famiglie italiane. A parlare senza mezzi termini e con un velo di preoccupazione per il futuro e per le prospettive di consumo è Centromarca che ha presentato uno studio di settore. Sulla base di un possibile aumento dell’Iva il prossimo ottobre l’associazione italiana dell’industria di marca sostiene, in uno studio Ref presentato in occasione dell'assemblea di Centromarca un rincaro di un +1,8% dei prezzi finali per prodotti quali carne, prosciutto, pesce, cioccolato. Incrementi anche per caffe', acque minerali, alcolici (+1,7%). Complessivamente sostiene l’associazione il carrello della spesa alimentare crescera' dello 0,9%, ma per bar e ristoranti i rialzi saranno piu' salati: +1,4%. Viene spiegato inoltre che un intervento di aumento dell'Iva dell'ordine di 13 miliardi si puo' quantificare un effetto di contrazione dei consumi a prezzi costanti pari a poco piu' di 6 miliardi, con un processo di aggiustamento che va a regime nell'arco di due anni.

 
 
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