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FRANCIA: EFFETTI DELLA PANDEMIA SUL SETTORE AGROALIMENTARE

 
La Francia è uno dei paesi europei più colpiti dalla pandemia di Covid-19, ed è stato il primo ad annunciare un secondo lockdown a fine ottobre 2020. Infatti, la ripresa della circolazione del virus ad ottobre ha costretto il governo francese ha prendere delle misure economiche più drastiche (chiusura di bar e ristoranti, palestre, teatri, cinema…) dichiarando un confinamento fino al primo dicembre. Analizzando i dati del primo semestre 2020, si osserva una caduta del PIL francese di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019, il peggior crollo dalla creazione l’ente statistico nazionale nel 1948. Anche il commercio estero ha risentito delle chiusure e dello stop forzato con importazioni ed esportazioni che si sono contratte rispettivamente del 18% e del 28% e con un saldo commerciale peggiorato per i vicini d’Oltralpe. Interessante la dinamica del settore agroalimentare, le cui esportazioni e importazioni hanno invece tenuto, mostrando una flessione minima, quasi fisiologica. Le importazioni di prodotti agroalimentari in Francia, sono infatti calate solamente del 2%. Un ruolo particolare in queste cifre lo hanno giocato i prodotti italiani. Se le esportazioni francesi verso l’Italia hanno registrato un calo di circa il 9%, le importazioni di prodotti italiani hanno visto addirittura una crescita di circa il 3%. Le tre principali categorie di prodotti italiani importati nel primo semestre del 2020 si confermano le preparazioni a base di cereali (+4,5 % rispetto al primo semestre 2019) e il latte e suoi derivati (+9,3%), mentre le bevande, gli alcolici e gli aceti registrano un calo (-5%).

FONTE: ICE PARIGI  
 
 
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