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FORMAZIONE DEI PREZZI: UNIONALIMENTARI IN AUDIZIONE AL SENATO

Per le PMI alimentari impossibili le analisi generalizzate: struttura aziendale, dinamiche di costo e incidenza sui ricavi variano in modo consistente all’interno dello stesso settore
 

UnionAlimetari-Confapi ha partecipato ieri, 3 febbraio 2010 a Roma, all’audizione dinanzi alla Commissione straordinaria per la verifica dell’andamento generale dei prezzi al consumo e per il controllo della trasparenza dei mercati presso il Senato della Repubblica. Il Presidente UnionAlimentari-Confapi, Renato Bonaglia e il Vice-Presidente delegato per il settore pasta, Pietro Marcato sono stati chiamati ad esporsi, in particolare, in merito alla formazione del prezzo della pasta.

La Presidenza di UnionAlimetari-Confapi è stata risoluta nel sostenere alcune considerazioni di base che, oltre ad essere proprie della filiera della pasta, sono comuni a tutto il comparto alimentare:

* È profondamente errato, in quanto riduttivo, ricondurre il prezzo di un prodotto alimentare al solo costo della sua materia prima. La pasta, ad esempio, non è solo “farina ed acqua” come, invece, talune semplificazioni mediatiche tendono a definire e il prezzo finale è determinato da molteplici fattori, interni ed esterni all’azienda, su molti dei quali l’impresa di produzione non ha alcun potere di controllo.
* La variabilità relativa ai costi di produzione è elevatissima, in quanto riflette la variabilità di struttura aziendale e di produzione che caratterizza il comparto della pasta e in generale l’alimentare italiano. É pertanto impossibile definire in modo univoco l’incidenza che il costo della materia prima, e in generale i costi di produzione, hanno sui ricavi delle PMI.
* Le PMI hanno uno scarso potere contrattuale nei confronti degli altri attori della filiera, quindi hanno poca influenza nel determinare il prezzo al consumo. Tale esiguità di potere è dovuta in parte alle piccole e medie dimensioni dell’impresa, limite oggettivo all’auspicabile equilibrio interno; in parte al fatto che le PMI sono l’anello centrale della filiera e subiscono di riflesso le scelte fatte a monte e a valle.
* I ritardi nei termini di pagamento sono in forte aumento, soprattutto per le PMI che, notoriamente, hanno poco potere contrattuale. Ciò sta causando forti ripercussioni sull’efficienza della filiera e sui margini di redditività delle aziende di produzione.

Il Presidente UnionAlimentari-Confapi, Renato Bonaglia ha, quindi, richiamato la necessità di dialogo e di maggiore controllo all’interno della filiera: “Aprire un canale di comunicazione per aumentare l’efficienza è l’unico modo per creare valore per il sistema, dunque per il consumatore. Il clima di accusa tra gli attori della filiera non porta da nessuna parte. Per tutelare il nostro mondo produttivo e i nostri lavoratori è necessario semplificare i meccanismi di compravendita aumentando la trasparenza dei contratti ed eliminando i ritardi nei pagamenti delle transazioni commerciali”.

Infine, il Vice-Presidente delegato per il settore pasta, Pietro Marcato, ha posto l’attenzione sulla necessità di salvaguardare la qualità del prodotto finito, minata talvolta da battaglie volte solo al ribasso di prezzo : “La pasta italiana è la portavoce per eccellenza del Made in Italy e la qualità che la contraddistingue è per lo più opera dei piccoli e medi pastifici che, forti di una lunga tradizione alle spalle e custodi di ricette regionali talvolta millenarie, contribuiscono a mantenere vivo l’amore e la cultura per la pasta italiana. Spetta, quindi, a tutti noi incoraggiare i nostri pastai affinché investano in qualità nella certezza che la risposta alle richieste di qualità del consumatore è la vera via maestra da perseguire, più che la guerra di prezzo”.

 
 
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