BOMBE DA BAGNO: L’UE POTREBBE VIETARLE

 
La Corte di Giustizia europea con la sentenza dello scorso 2 giugno ha creato un precedente che potrebbe limitare in alcune occasioni la diffusione delle bombe da bagno. Nonostante questi accessori non siano ovviamente prodotti alimentari, per le loro forme, colori e profumi potrebbero essere scambiati, soprattutto dai bambini, come tali, comportando così rischi per la salute e la sicurezza dei più piccoli (ma non solo).
La decisione della Corte nasce da una vicenda che ha coinvolto la lituana Get Fresh Cosmetics Limited, che commercializza in internet le bombe da bagno effervescenti. Le autorità lituane hanno effettivamente riscontrato la somiglianza con alcuni prodotti alimentari e, quindi, un potenziale rischio di intossicazione per i consumatori, specialmente per i bambini. Hanno ordinato, quindi, all’azienda lituana di ritirarli dal mercato.
La Corte di Giustizia europea si è espressa sul tema in una sentenza, specificando che gli Stati membri possono limitarne o vietarne la commercializzazione, valutando caso per caso.
Per l’occasione è stata citata la direttiva 87/357 che si applica ai prodotti che hanno un aspetto diverso da quello che sono in realtà e compromettono la sicurezza o la salute dei consumatori.
Più precisamente, la direttiva prevede un divieto di fabbricazione, commercializzazione, importazione o esportazione di prodotti che presentano, in contemporanea, le seguenti 4 caratteristiche:
  1. prodotto non alimentare avente forma, odore, colore, aspetto, imballaggio, etichettatura, volume o dimensioni di un prodotto alimentare
  2. le suddette caratteristiche devono essere tali da poter comportare confusione nei consumatori, in particolare bambini mettendone a rischio salute e sicurezza
  3. i consumatori potrebbero portare tale prodotto alla bocca, succhiandolo o ingerendolo
  4. mettere il prodotto in bocca può comportare gravi rischi quali il soffocamento, l’intossicazione, la perforazione o l’ostruzione del tubo digerente
I giudici di Lussemburgo chiariscono che allo stato attuale a livello comunitario c’è un vuoto normativo e la vendita non può essere vietata in maniera generalizzata.
Il rischio va dunque valutato caso per caso ma ora c’è un precedente e, su richiesta dei singoli Stati, è quindi possibile intervenire limitando la vendita delle bombe da bagno per motivi di sicurezza, in particolare per evitare il rischio di confusione da parte dei bambini.
Questi prodotti dunque non spariranno ma, caso per caso, potrebbero essere tolti dal mercato, dopo aver attentamente valutato la loro reale pericolosità. In determinati casi quindi, l’interesse alla tutela della salute e della sicurezza dei consumatori potrà prevalere sul diritto di commercializzare taluni prodotti cosmetici.
 
Fonte: Corte di Giustizia dell’Unione Europea
 
 
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