LA GUERRA IN UCRAINA COLPISCE IL GRANO

AUMENTANO PANE E PASTA
 
L’invasione russa dell’Ucraina sta avendo, tra le numerose conseguenze, l’aumento sui mercati mondiali del prezzo del grano e di conseguenza di prodotti come il pane e la pasta. Le due nazioni coinvolte nella guerra sono infatti grandi produttori della materia prima.  L' Ucraina si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale, la Russia al primo, garantendo insieme quindi circa un terzo del commercio mondiale.

Ecco perché i prezzi di questi due cereali hanno raggiunto negli ultimi giorni il massimo storico. Ed è questa una situazione particolarmente critica per l’Italia che importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per produrre pane e biscotti e il 53% del mais per l’alimentazione del bestiame.

Questi nuovi e pesanti rincari vanno ad aggiungersi ai forti aumenti registrati nei mesi scorsi sul fronte delle materie prime, oltre che sul fronte energetico e sugli scioperi degli autotrasportatori.

Non solo caro-petrolio e gas quindi: sotto la spinta dell’attacco della Russia all’Ucraina i prezzi del grano sono balzati del 5,7% in un solo giorno. La pasta, che già a gennaio ha subito un rincaro del 12,5%, potrebbe presto arrivare a costare il 30% in più rispetto allo scorso anno. Il prezzo del pane, cresciuto del 3,7% lo scorso mese, potrebbe subire aumenti del 10%.

A risentirne sono anche gli allevamenti di animali considerato che Russia e Ucraina costituiscono il 19% delle forniture mondiali di mais destinati a mangimi.

A preoccupare i mercati è la sospensione a causa della guerra delle spedizioni commerciali dai porti sul mar Nero dell'Ucraina.

In questo scenario il grano diventa così una vera e propria arma.  Ed una nuova potenza mondiale fa capolino in questa situazione. Dalla Cina è infatti arrivato un annuncio che sta destabilizzando i mercati delle materie prime alimentari: Pechino ha deciso di comprare il grano russo.

L’intesa sul grano tra Russia e Cina, in realtà, era stata firmata lo scorso 8 febbraio durante la visita del presidente russo Vladimir Putin a Pechino in occasione delle olimpiadi invernali. Da quel momento in poi, di quell’accordo non si era saputo più nulla fino al 24 febbraio, quando è arrivata la conferma cinese.

Se da un lato questa decisione rischia di creare non pochi problemi all’Europa, dall’altro mostra piuttosto chiaramente quale sia la posizione che il Governo cinese intende prendere sulla guerra tra Russia e Ucraina. Inevitabilmente i soldi provenienti dalla Cina aiuteranno la Russia ad affrontare le dure sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina.

 
 (FONTI: ANSA, SOLE 24 ORE, FOOD)
 
 
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