L'aumento del prezzo del caffè preoccupa sempre di più i torrefattori mondiali: basti pensare ad esempio a J.J. Looze che acquista 45 tonnellate di caffè all'anno ma l'esercizio del 2021 si concluderà con un calo dei profitti stimato fra il 30 e il 40%. Da gennaio, il prezzo per libbra di
Arabica, il chicco di caffè più usato dai torrefattori, è raddoppiato. Le ragioni sono molte e ben note: forti gelate, piogge torrenziali, impennata dei costi di trasporto (fino a dieci volte in più) oltre che una carenza di container e una domanda mondiale crescente combinata con un'offerta stagnante.
Al 10 dicembre 2021 secondo i dati dell’International Coffee Organization i prezzi medi avrebbero raggiunto circa 1,78 €/ libbra (corrispondente a circa 454 grammi). Guardando il grafico sottostante, prendendo come riferimento il periodo che parte dal 1° novembre fino al 10 dicembre, si può vedere come i prezzi indicati (espressi con arrotondamenti in €/Kg), siano alquanto differenti tra il 2021 (riga blu) e il 2020 (riga arancio).
Di contro, le stime della produzione totale di caffè per l'anno 2020/21 rimangono invariate a 169,64 milioni di sacchi da 60 kg; il consumo mondiale di caffè è in marginale aumento in volume, ora stimato in 167,67 milioni di sacchi nel 2020/2021 rispetto ai 164,53 milioni di sacchi per l'anno di caffè 2019/2020, facendo diminuire il divario di produzione e consumo si riduce a 1,97 milioni di sacchi.
A partire da novembre 2020 è stato registrato un aumento del 77,9% e il prezzo medio di novembre 2021 è il massimo degli ultimi 10 anni, oltrepassando quello di ottobre 2011 (circa 4,15 €/Kg).
ICE e International Coffee Organization