Le risultanze del lavoro scientifico del gruppo NDA si basano su dati sui consumi elaborati tramite indagini effettuate a livello dei singoli Paesi dell'Unione europea su individui sani. Il gruppo ha anche preso in esame i dati sui quantitativi di colina necessari per reintegrare l’organismo in caso di carenza.
Un deficit di colina può comportare effetti nocivi come fegato grasso, danno epatico e danno muscolare. Tra le fonti alimentari di colina ci sono uova, carne, pesce, cereali integrali, frutta e verdura, ma anche grassi e oli.
L'EFSA ha ricevuto osservazioni e contributi sulla bozza di parere nel corso di una consultazione pubblica di quattro settimane tenutasi all’inizio del 2016.