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UNIONALIMENTARI: “A QUESTO PUNTO TASSIAMO L’INDICE DI MASSA CORPOREA”

Se il governo vuole usare la leva fiscale per incentivare un corretto stile di vita e migliorare le abitudini alimentari, perché non tassare l’indice di massa corporea elevato.
 
UnionAlimentari – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare sottolinea che la bozza del Decreto legge “Balduzzi” non tiene in considerazione né le difficoltà in cui versa il settore né l’equità di un approccio progressivo della tassa, tantomeno si può pensare con interventi analoghi di migliore le abitudini alimentari degli italiani. Semmai comporta “solo” un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale, in un comparto già pesantemente condizionato dalle accise. E probabilmente effetti di portata nulla sul consumo di Bevande analcoliche.
 
Nell’ultima bozza del decreto si legge che "è introdotto per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato". Il dicastero della Salute ci tiene a far sapere che il ricavato sarà destinato "al finanziamento dell’adeguamento dei livelli essenziali di assistenza".
 
Ma allora perché non tassare direttamente le persone che hanno un elevato indice di massa corporea ?
Se è vero che le persone obese sono identificate dalla letteratura scientifica come quelle in cui si ha una maggiore frequenza di alcune malattie, soprattutto: Diabete, Ipertensione Arteriosa, Infarto cardiaco, Insufficienza respiratoria ed altro, se lo Stato vuole essere così “etico” da pensare che sia l’imposizione fiscale a migliorare le abitudini alimentari, lanciamo la provocazione che, al di fuori degli stati patologici, si intervenga direttamente tassando alla fonte chi supera un certo Indice di Massa Corporea. Automaticamente le persone più “grasse” contribuirebbero in maniera proporzionale ai costi sanitari che in teoria potrebbero generare. E’ del tutto evidente che siamo al paradosso.
 
UnionAlimentari è contraria a qualsiasi nuova tassa che incida sulle imprese agroalimentari, già eccessivamente tartassate e fortemente disincentivate ad investire nel nostro Paese. Mascherare inoltre il nuovo balzello assegnandogli uno “pseudo-valore morale” è quasi indecente. Il Presidente Renato Bonaglia, rivolge una lettera aperta al ministro Balduzzi (in allegato la lettera indirizzata al Ministro della Salute) chiarendo la posizione delle PMI agroalimentari italiane.
 
 
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