Semaforo rosso per il Nutriscore. Slitta tutto al 2024

La questione tanto discussa del Nutriscore è ben lungi dall’essere risolta, ma per ora una certezza c’è: se ne riparlerà nel 2024.
“La Commissione Ue ha tolto dall’agenda per i prossimi mesi la proposta legislativa sull’etichettatura europea nutrizionale che, tra le varie proposte, comprende tra l’altro il famigerato Nutriscore”. Queste le parole dell’europarlamentare Paolo De Castro, a margine del XX forum della Coldiretti, il 24 novembre a Roma.
“Si tratta di una notizia estremamente positiva – ha aggiunto – perché rinvia il tutto a dopo il 2024 a causa della scadenza dell’attuale legislatura a fine 2023 e le elezioni l’anno successivo. Questo significa che questa Commissione e questo Parlamento Ue non potranno né proporre né portare a termine alcuna decisione sul tema dell’etichettatura nutrizionale. E questo significa anche che l’Italia e gli altri paesi che non sono convinti di questo sistema avranno più tempo per convincere gli altri ad abbandonare il Nutriscore”.
Già adottata da Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, questo sistema di etichettatura vede invece nell’Italia uno dei principali oppositori perché sarebbero proprio i nostri prodotti Made in Italy ad esserne pesantemente penalizzati, in primis le Dop e Igp. Si ricordi infatti che prodotti come vino e olio – tra le eccellenze italiane - nel cosiddetto sistema a semaforo imposto dal Nutriscore, sono a priori contraddistinti dal colore rosso sottolineandone così la nocività senza prendere in considerazione altri valori quali per esempio i quantitativi assunti nei vari pasti. Di fronte a questa situazione è inevitabile che si trasmetta un messaggio fuorviante ai consumatori.

Questo slittamento fa aumentare le speranze in tutti gli oppositori che sperano che nel frattempo si riesca a proporre e far accettare un metodo alternativo, metodo meno discriminatorio e fuorviante.

FONTE: IL SOLE 24 ORE e ANSA