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IL RITO DEL CAFFÈ ITALIANO: LA CANDIDATURA UFFICIALE A PATRIMONIO UNESCO

 
È stata approvata all’unanimità dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali la candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”. Un risultato importante, che vede l'arte del caffè espresso candidata in modo unitario dopo una prima fase di divisioni.

Lo ha annunciato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio, dicendosi soddisfatto: “In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”.  Entro il 31 marzo dovrebbe arrivare il pronunciamento di Parigi, sede storica dell'Unesco.

Verrebbe così riconosciuto quello che è un valore implicito del caffè, vero e proprio rito per tutti gli italiani, da Trieste a Napoli e passando per Venezia e Milano, espressione di una cultura che affonda le sue radici nei secoli.

È questa una candidatura che assume un significato ancora più profondo in questi anni di pandemia, durante i quali l’emergenza sanitaria ha inevitabilmente penalizzato i rapporti sociali.  Dopo la “Dieta Mediterranea” inserita nella lista dei patrimoni orali e immateriali UNESCO nel 2010, “L’arte del pizzaiolo napoletano” aggiunta nel 2017 e la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” nel 2021, chissà se in questo 2022 anche il caffè otterrà questo significativo riconoscimento.
 
FONTI:  IL GIORNO, LA REPUBBLICA, IL GAMBERO ROSSO
 
 
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