Quali sono le possibili soluzioni e gli scenari che si prospettano?
Se le api spariscono, si cerca di sostituirle con i robot. Ecco che ad Harvard hanno ideato un “robobee”, un’ape elettronica, in Giappone vola un minidrone, in Olanda è stato inventato un drone che sbatte le ali e in Cina impollinano a mano. A proposito della Cina, ricordiamo che è il primo produttore di miele nonché il primo esportatore mondiale, con le sue 543.000 tonnellate ovvero 1/3 dell’intera produzione terrestre.
E in tutto questo, come se la passa l’Italia? Per ora nel nostro paese non sono state adottate queste soluzioni alternative e la crisi è enorme se consideriamo che in alcune regioni leader della produzione, come Toscana ed Emilia Romagna, lo scorso anno si è perso il 95% di miele.
L’Italia era il quarto paese produttore in Europa, ma ora siamo scivolati al sesto posto per colpa della perdita di habitat naturale. Questo ci ha fatti diventare una nazione importatrice: se produciamo 23 milioni di tonnellate all’anno, dall’estero ne compriamo 28 miliardi di tonnellate.